domenica 6 novembre 2016

Capitulo 2

24.03.2013

Secondo giorno a Madrid. Mi svegliai alle otto della mattina e feci colazione con i miei coinquilini. Non capivo nulla di tutto quello che dicevano. Cercavo le parole nel dizionario ma...niente. Era domenica e sapevo che c erano le corse. Mi informai un po' nel sito web a che ora cominciassero e come potevo arrivare fino all'ippodromo con i mezzi.
Lessi che c era un autobus che partiva da Moncloa e ti lasciava giusto davanti l'entrata principale. Andai a cambiarmi e presi la metro. Una volta lì andai a visitare l'ippodromo con un'allenatrice italiana. Mi presentò i fantini, altri allenatori, proprietari, sua figlia e altre persone che lavoravano lì.
L'ambiente era bello, emozionante. La accompagnavo dappertutto e mi ricordo che correva un cavallo della sua scuderia.
Mi piaceva il paddock, i box aperti dove sellavano i cavalli, la discesa verso la pista in erba e il sorriso sulla bocca della gente.
Mentre osservavo i cavalli e i fantini mi immaginavo lì in un futuro, a correre la mia prima corsa...
A fine mattinata, quasi le due, tornai alla porta principale per andare a riprendere l'autobus.
Quando arrivai sotto casa mia decisi di andare a fare una passeggiata. Ero intimorita e avevo paura di perdermi. Passai l'intero pomeriggio a vedere negozietti e come fosse la maniera di vivere a Madrid. Quello che notai è che c erano molti sudamericani e mettevano paura alcuni.
Tornai a casa e intentai raccontare ai miei coinquilini la mia stupenda giornata...ma era impossibile!
Chiamai ai miei genitori che stavano super tristi. Gli raccontai tutto! Mi vedevano entusiasta e con questo gli cambiò l'espressione del viso.

Giorni a seguire...
Conobbi un proprietario che era molto amico della mia allenatrice. La veniva a vedere spesso perché aveva intenzione di riportare presto un cavallo che stava a riposo per una grave lesione ai tendini.
Le mie giornate iniziavano lì, nell'ippodromo, in mezzo ai cavalli. Ancora non montavo. Stavo imparando il mestiere iniziando dal basso. Facevo i box, cambiavo l'acqua ai cavalli, imparai a passeggiarli e osservavo costantemente come si mettevano sella e filetto. Quando avevo tempo scendevo in pista a veder montare la gente. Era pazzesco! Come galoppavano quei quadrupedi!!
I primi mesi a seguire non montai. Lavoravo a piedi. Me la cavavo abbastanza bene. La passione per i cavalli mi aiutava a migliorare rapidamente e la voglia matta di imparare era superiore a qualsiasi sforzo fisico che facevo...Arrivai magrissima e senza un filo di muscolo. Sembravo Olivia di Braccio di ferro. Con l'iniziare a sollevare cose e fare sforzi il mio corpo cambiò e la verità che stavo meglio.

16.04.2013

In scuderia lavorava con noi il miglior fantino di Spagna. Una persona molto simpatica che veniva, faceva il suo lavoro e se ne andava sempre presto.
Lui aveva un amico proprietario che portò un cavallo nella scuderia della mia allenatrice. Era un cavallo bellissimo e dopo essere stato secondo al derby del 2012 lo avevano portato al prato per una lesione a un tendine.
Lo camminavano e trottavano. Ancora non galoppava. Era così bravo che un giorno decisero di farmelo montare nella pista per fare solo un giro di trotto.
La verità che era buonissimo. Trottai fino ad arrivare a metà della retta quando il cavallo mi prese via! Andava velocissimo! Era una sensazione meravigliosa! Però come potevo tirare di lui? Non ne avevo idea...meno male che dopo un giro si stancò e si fermo. Avevo l 'adrenalina a mille e mi era piaciuta tantissimo quella sensazione di velocità.
La mia allenatrice stava con il cuore in gola e il fantino non si rese conto di nulla.
Tornammo a scuderia. Feci la doccia al quadrupede e lo passeggiai un po'. Poi a fine mattinata la mia allenatrice mi regalò guanti e occhialini per montare.
Al tornare a casa mi feci la doccia e della stanchezza che mi si mangiava intera mi addormentai senza cenare.

Aprile finiva e a me mancavano tante cose di casa, però come ricompensa ero felice la mattina di stare in mezzo ai cavalli.
Ero e son venuta per quello no? Ovvio. Il mio sogno si faceva più vivo, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Svegliarsi la mattina e andare in un posto dove tutto è natura e stare con degli animali fantastici vale la pena.
L'odore del fieno, della paglia. Il rumore dei ferri sull'asfalto e i galoppi sfrenati i mercoledì e i sabato son cose che non tutti comprendono...
















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