domenica 6 novembre 2016

Capitulo 3

02.05.2013

Passò circa un mese da quando mi scappò il cavallo nella pista. La mia allenatrice mi cercò un'uscita da un altro allenatore. Era una cavallina di tre anni bellissima e bravissima. Il suo manto era baio chiaro dorato e aveva due balzane nelle zampe posteriori. Non tirava nulla ed io mi sentivo molto comoda con lei. Era un amore di cavalla. Nobile e con classe. Con lei feci i miei primi lavori forti fino a quando dovetti smettere di montarla.
Una mattina mi presentai a scuderia e l'allenatore mi disse che si era fatta male in uno zoccolo perché nel box aveva fatto la scema la notte anteriore.
Mi dava pena smettere di montarla...ma la vita è così... Tornai alla mia scuderia e mi misi a fare i box, cambiare l'acqua, tagliare le carote, spazzare, mettere il grasso ai finimenti e le selle e aiutare a dare l'avena a fine mattinata.
Tornai a casa.
Era sabato e gente dell'ippodromo mi invitò a uscire per Madrid. Non ero mai uscita fino ad allora.
Il pomeriggio fui a cercare un vestitino o qualcosa del genere. Non avevo nulla. Perché dall'Italia mi ero portata solo jeans e magliette.
Per i negozietti trovai una specie di vestito maglietta. Era verde con decorazioni etniche.
Arrivò la sera e mi preparai. Mi truccai, mi misi le calze, la maglietta e un paio di stivaletti. Andammo al centro di Madrid. A passeggiare per Gran Via e cenare da quelle parti. Stavo zitta. Non capivo nulla di quello che dicevano e solo due erano italiani. Cercavano di tradurmi qualcosa ma non potevano stare tutto il tempo a farmi da interpreti. Più tardi andammo in una discoteca latino americana. Non avevo la minima idea di come si ballasse e rimasi seduta tutta la notte.
Il sonno si faceva più forte e alle cinque della mattina tornai a casa. Non avevo nemmeno voglia di andare alle corse il giorno dopo. Rimasi a letto fino al lunedì. Mi alzavo solo per andare a mangiare e andare al bagno.

Giorni a seguire...

Era il 20.05.2013

Giorno di corse. Portai per la prima volta un cavallo in pista. Era grigio. Si chiamava Fairmond. Era un bel cavallo ma non aveva tanta chance. Portava poco peso ma dopotutto la qualità gli mancava.
Arrivò penultimo. Chi arrivò ultimo era peggio di lui.
Un cavallo della mia scuderia partecipava al GP della giornata e arrivò quarto. Lo avevano chiuso in curva e nella retta non poteva fare di meglio.
Il pomeriggio a scuderia arrivò una cavalla di sei anni di proprietà della mia allenatrice. Il suo manro era morello ed era bellissima.
Se tutto fosse andato bene in allenamento l'estate prossima poteva essere la cavallina per il mio debutto.

Una settimana dopo iniziai a montarla. Il suo nome, Olza. Feci con lei una bella passeggiata al monte e poi a scuderia.
Ancora non poteva galoppare. Prima doveva stare un po' al passo e prendere qualche kilo.
Giorno dopo giorno si faceva più forte. Montavo lei e un puledrino nella scuderia al lato. Mi divertivo tanto a montare quei due e stavo cercando di migliorare poco a poco. Mi prendevo cura della "nera". La passeggiavo tanto e finalmente la galoppai nella pista del monte che tanto gli piaceva.
Allenava solo lì e ogni tanto per allungare la portavamo nella pista grande.
Prese kili e si stava più in forma. Sgroppava come una matta ma non faceva niente più di quello. Non si spaventava di nulla ed era nobile. Tanto.
Era la mia cavallina ormai...le volevo tanto bene...




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